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      Come una goccia di pioggia cade inosservata nel seno dell'Oceano; come una foglia, soffiando il vento autunnale, si stacca dal ramo nativo, e poichè incerta percorse breve spazio di cielo si posa sopra la polvere, così passano e non sono più i giorni dell'uomo che il sepolcro rinchiude intero.
     
      Un altro uomo dimora nelle case abitate da lui, e nessuno domanda ove sia andato. - Nessuno conosce chi fosse: - visse, e morì: questa è la sua storia. Quindi la stessa pietà guarda quella tomba, nè susurra parola, e i posteri gli passeggiano sul capo come sopra una pubblica via.
     
      O Dio di amore, ne sovvieni di consiglio per mantenerci l'anima degno tempio della tua Divinità. - Ci comparti un cuore per la sventura. - Diffondi sul nostro intelletto la luce della sapienza, come diffondi la luce del Sole sopra le cose create.
     
      Belli quanto i fiori dei nostri prati, splendidi come gli astri dei nostri sereni, sieno i frutti del nostro ingegno, e numero non vaglia a calcolarli. - L'orecchio non oda gemito senza che lo spirito vi risponda col gemito; l'occhio non veda pianto senza che vi risponda col pianto. - Salvaci l'anima dal deserto degli affetti.
     
      Allora le nostre madri guardandoci baldanzose ci chiameranno: corona della loro vita. - Il padre si accosterà all'oppresso difeso, e tremante di gioia gli mormorerà con parole sommesse: Il tuo salvatore era parte delle mie viscere.
     
      Lo straniero scorrendo le belle contrade non le dirà più illustri per le rovine; non più ci chiamerà polvere di eroi.... L'ossa dei padri fremono di sdegno nelle antiche sepolture!


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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