Mentre dunque l'uomo vive, non abbia statua; ma chiuso il giorno supremo, per quello che sparse di se larga fama nel mondo, si proponga al popolo se abbia o no meritato l'onore della statua; e dove il consenso universale lo conceda, passato un anno si torni a proporre un'altra volta, e così fino alla terza; e vincendo sempre pel sì, vada consolata cotesta ombra di simulacro marmoreo. Ove poi il primo anno si rigetti il partito, si proponga l'anno dopo, o forse meglio decorso spazio maggiore di tempo: in mezzo secolo tre vólte o quattro; conciossiachè nel periodo di mezzo secolo le passioni si acquietino, le opinioni mutino, e sia sperabile allora che la verità generosa levi soltanto la voce.
Come, dove, e avanti cui avesse a proporsi il partito, io lo dirò un'altra volta. - Per ora basta così. Questo concetto mi sorse doloroso nella mente considerando come gli uomini mossi dalle passioni, vento contrario alla vita serena, s'ingannino. E non dico già di quelli che hanno grosso intendimento, ma sibbene anche di coloro che fanno professione di filosofia, e furono dai cieli benedetti d'ingegno. Ed in conferma di questa mia sentenza valgami per tutti lo esempio del Byron, il quale alla distanza di pochi anni giudicò tanto diversamente Napoleone. Nel 1815 egli cantava così:
ODE A NAPOLEONE BONAPARTE.
Pesa Aniballe: quante libbre troviIn cotesto supremo capitano?
GIOVENALE, Satira X.
Lo imperatore Nepote venne accolto dal Senato, dagl'Italiani, e dalle provincie della Gallia. Le sue virtù morali, e la militare prestanza, furono lodate largamente, e quelli che ritraevano qualche privato benefizio dal suo governo annunziavano con voci profetiche la restaurazione della pubblica felicità..... Ma la sua vituperosa renunzia, la sua vita per pochi anni protratta in miserabilissima condizione tra imperatore ed esule, finchè......
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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