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      E comunque tu sii uno spirito maligno davvero, fa male al cuore considerare il tuo tanto avvilito, - e pensare che il bel mondo di Dio sia stato sgabello a creatura sì abietta!
      E la terra prodigava il suo sangue per costui che si mostra tanto avaro del proprio! E i potenti tremando con tutte le membra gli si prostrarono davanti rendendogli mercè per un trono! bella libertà, noi dobbiamo tenerti ben cara, dacchè i tuoi più acerbi nemici palesarono con modi così disonesti la interna paura! Oh! non possa mai tiranno al mondo lasciare nome migliore dietro di sè per ingannare il genere umano.
      I tuoi gesti iniqui stanno scritti nel sangue, nè così scritti invano: la fama non parla più dei tuoi trionfi e ne rivela le infamie. Se tu morivi come sa morire l'onore, forse qualche altro Napoleone sarebbe sorto a vituperare il mondo di nuovo. - Ma chi vorrebbe ascendere all'altezza del sole per rovinare poi in una notte senza stelle?
      Pesata la polvere di un eroe, ecco ella è vile quanto la creta del plebeo. Le tue bilance, o Morte, sono giuste per tutti quelli che muoiono: pure io credeva che una qualche più lucida scintilla, capace ad abbagliare e a stupire, animasse i grandi viventi, nè mi pareva possibile che il disprezzo giungesse a farsi ludibrio dei conquistatori del mondo.
      Ed ella, il vago fiore dell'Austria altera, la tua pur sempre sposa imperiale, come sopporta col cuore l'ora della tua sventura? Sta ella sempre unita al tuo fianco? Dovrà ella pure curvarsi, partecipare il pentimento tuo tardo, la lunga disperazione di te omicida rovesciato dal trono?


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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