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      Ma vincano o perdano, la vergogna è sicura; senonchè io dubito forte che i Doganieri di puro sangue possano mai sentire vergogna. Basta, quello che io so di certo si è questo, che trentamila anni basteranno appena al popolo inglese per lavarsi della colpa della morte di Napoleone: cotesta è macchia uguale a quella di Lady Macbeth: nè anche tutta l'acqua dell'Oceano ha virtù di stingerla, e per istropicciarla che uomo faccia, sempre e più sempre apparirà vermiglia, vivida e fumante. - Grave, e più di questo, io direi quell'altro obbrobrio di sopportare che il vincitore fortuito di Waterloo tenga nelle cantine del palazzo di Aspley-House la statua del gran Capitano, opera del Canova e dono di Luigi XVIII; - e l'altro infine, della prodigiosa codardia nel tollerare che un Collegio tristo d'ipocriti mandi disperso l'omaggio che un genio ha reso all'altro genio, diseredi il più sublime dei suoi poeti del retaggio di onore, e contamini la fama di un popolo grande davanti Dio, e davanti le generazioni degli uomini. Cotesto Collegio dava pur dianzi a Campbell tomba in Westminster; la negava al Byron. E sì che la luce del Campbell, a paragone di quella del Byron, pare fiammella di lucciola dirimpetto ai raggi del sole: ma le nottole non temono le lucciole, e fuggono il sole. - Forse è meglio così. Bruto e Cassio furono più amorevolmente desiderati, e più onoratamente rammentati, quando il popolo romano non vide comparire le loro immagini nei funerali di Tiberio!
     
     
     
      DISCORSO SECONDO.
      SOPRA LE CONDIZIONI DELLA ODIERNA LETTERATURA ITALIANA.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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