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      Vengono dopo i mediocri (Dio nella sua misericordia ci salvi dai mediocri!), arena molta e fastidiosa, ch'entra per gli occhi e li fa dolere; neve abbondante e ghiaccia che intirizzisce il cuore. A costoro par bello vagheggiare il proprio nome stampato, quando anche fosse sopra un avviso di partenza di battello a vapore, o sopra una sentenza graduatoria. Cotesti non si potendo inalzare fino all'altezza degli ingegni eccellenti, presumono abbassarli fino a loro; ed essi pure compongono arnesi per tagliare, limare e inverniciare quanto reputano unicamente bello. Gl'ingegni supremi essi aborrono, non altramente che se altrettanti Cornelii Silla si fossero, e chi passa il regolo pena di morte, come a Remo per avere saltato le mura di Roma. Io per me penso vedere questa brutta guerra della mediocrità contro la superiorità in molti instituti promossi ai giorni nostri sotto sembianza di carità; ma per ora mi taccio, proponendomi di svolgere a comodo questo singolare argomento: solo mi conforto considerando come in verun secolo mai vissero splendide altezze, delle quali basti pel mio assunto ricordare Napoleone e Byron: - ed anche da questi poco male ne viene. Subentrano coloro che ingegno hanno e non poco, ma senno punto: vani, presuntuosi e superbi, dominati dal demonio di correre ad ogni costo su per le bocche degli uomini, invidiano Erostrato che bruciò il tempio di Diana. Non sacerdoti, ma piuttosto masnadieri delle lettere paionmi costoro: violenti e brutali, tu li vedi avventarsi contro nobili ingegni, come i grassatori costumano sopra le publiche vie contro i doviziosi viandanti.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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