Crebillon, quel truce compositore di tragedie, fu tenerissimo alla moglie e la pianse vedovo sconsolato per ben cinquant'anni... Non vi pare ella cosa, più che mortal, quasi divina piangere cinquant'anni la consorte defunta! E tanto abbondò in Crebillon il tesoro di amore, che dopo averlo sparso a piene mani sopra la famiglia, i parenti e gli amici, gliene avanzando pur sempre, lo prodigava ai cani e ai gatti. I cani e gatti in casa del Tragedo furono più numerosi dei personaggi nelle sue tragedie, imperciocchè si narra ch'egli non ne ospitasse mai meno di una ventina; e il dabbene uomo andava a raccoglierli per le vie, nel proprio mantello li avviluppava per ischermirli dal freddo, e con tanta carità li custodiva, che poco più poteva adoperarne San Vincenzo di Paola ai pargoli ridotti a miseria uguale. - Un moderno scrittore di Francia, celebre pei suoi terribili drammi (capaci da fare sconciare le donne incinte), tale fu visto usare amorosa cura verso la sua dama, che venuto espressamente in Italia per fare acquisto d'impressioni, giunto a Pisa, dichiarò non potere andare più avanti, i fati costringerlo a tornarsene in Francia, perchè la sua Signora più che non potesse sopportare si trovava molestata dalle zanzare! - E questo fatto io lo assicuro per vero, perchè lo so di certo; e lo so di certo, perchè me lo diceva quel molto terribile compositore di drammi; - e tanto basti.
Io ho creduto e credo che la Provvidenza abbia stabilito che l'uomo non deva essere mai lieto per delitto, e che nè senno, nè prestanza, nè splendore di trono, nè santità di scopo varranno a rendere accetto il colpevole a Dio.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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