E dove la rettitudine avesse a fruttare danni ai Governi che la praticano, e la fraude vantaggi, questa sarebbe la maledizione più dura che mai si fosse aggravata sopra il genere umano. Potremmo allora smentire apertamente la parola sacra, che ci assicura del patto di alleanza eterno tra il cielo e la terra!
Ma come piace a Dio, procede assai diversa la cosa: chi dicesse la morale e la politica starsene insieme unite come due sorelle di amore, direbbe poco; imperciocchè le si abbiano a considerare a modo di due elementi necessari a comporre una medesima sostanza. E quel divino spirito di Focione annunziava una verità, che il Creatore stesso avrebbe potuto rivelare, allorquando persuadeva a Nicocle ateniese, morale e politica essere una medesima cosa nel mondo(57).
Non pertanto, meditando attorno l'epoche diverse della vita dei popoli, qualche volta non apparisce vera del tutto la proposizione esposta qui sopra.
Poichè la vita dei popoli, come quella degli uomini, conosce la infanzia e la decrepitezza e la infermità, così avviene talora, che lo Stato abbisogni di partiti estremi, i quali non formano il suo modo naturale di esistenza; in quella guisa medesima che il medicamento non compone il cibo dell'uomo. Legge suprema degli Stati è vivere. Si fas est rumpere leges, in questo caso lice. Senza colpa si varca il Rubicone. Misericordia e giustizia assolvono il fatto, quale e' si sia, che preserva la patria dagli estremi destini.
Dunque nella vita dei popoli occorrono giorni nei quali può stare velato il venerando simulacro della virtù; altri nei quali torna pericolosamente dubbioso o rammentarla troppo, o troppo dimenticarla, altri (e questi sono i gloriosi) in cui qualunque via che torca dal retto cammino conduce a sicurissimo esizio.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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