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      Ma il retaggio di sapienza e di gloria pesa sopra le spalle dei popoli. Guai a loro se per un solo momento diventano immemori dell'ardua dignità! O sia che scadano alquanto dalla consueta virtù, o sia che infastidendo il vero vi sostituiscano l'esagerato e il bugiardo, uguali danni li attendono. Quanto l'uomo impiega nella esagerazione, altrettanto toglie alla sostanza. Se desideri avere la misura del falso, fa conto di ragguagliarla sopra quanto vedi ostentare oltre al confine del vero; e questa sentenza ti giova, o lettore, a conoscere la virtù mentita di cui oggi ha copia quasi incredibile nel mondo.
      Ed io amo allargarmi alquanto sopra siffatta materia, imperciocchè davvero la cosa di per se stessa lo merita, e le nuove e le antiche ipocrisie si vogliono flagellare senza intermissione, come senza pietà. Quando Roma precipita in fatali rovine, ecco Seneca filosofo spingere oltre il possibile la dottrina di Zenone. Non date fede allo ipocrita. Seneca stoico lauda la maritale illibatezza, e adultera poi con Agrippina, e con Giulia figlia di Germanico. Seneca dispregia le dovizie, e per le immani sue usure cagiona la ribellione della Brettagna, e la morte di ottantamila Romani. Seneca aborre gli agi, e possiede tre milioni di sesterzj, e cinquecento tripodi di legno cedro co' piedi di avorio. La umanità sembra poca pei tesori dell'amore di Seneca, e Seneca, roso dalla invidia, calunnia e perseguita i migliori di lui: egli odia la menzogna, e compone panegirici a Claudio imperatore, poi lo vitupera morto, e scrive al senato l'apologia del parricidio di Nerone!


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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