- Poichè hai fatto piangere tanto, o farfalla insanguinata, sarebbe anche giusto che nell'ora della tribolazione tu sentissi il ridebo e il subsannabo delle Sacre Carte. Il bel fiore della libertà, nudrito dei divini pensieri della sapienza, educato dall'amore dei principi e dei popoli, castamente cresceva, e tu due volte lo hai colto per inghirlandarne la fronte svergognata di una cortigiana e la coppa della ubbriachezza. La prima volta tu lo contaminasti di sangue, sicchè divenne spaventevole ai principi, sospetto ai popoli; la seconda tu lo contaminasti di vili pensieri, sicchè tutti volsero gli sguardi altrove, come da cosa piena di schifezza. Se questo spirito di vita potesse mai aborrirsi, tu non ti sei astenuto da fatto o da detto che lo rendesse odioso per sempre. Stattene all'ombra dei gran gigli d'oro; statti contento al fiordaliso: egli solo è degno di te.
Tu vanti: che per non perdere tempo a imparare le lingue altrui, con la forza delle armi insegnasti al mondo la tua(83). - Avresti dovuto dire con i tuoi cuochi, di cui popoli le cucine del mondo; avresti dovuto dire co' tuoi ballerini; e più ancora co' tuoi parrucchieri. Il gran capitano, giovandosi delle braccia nostre, ti condusse tuo malgrado a correre l'universo; ma che potevi tu farti di tanta gloria? Tu vi gemevi sotto come se fosse stata una croce, e non rifinivi mai da chiamare il Cireneo che te la sollevasse; e un bel giorno tu la gittasti a terra, come peso troppo grave alle tue spalle. Minacciatrice superba con Buonaparte, egli scomparso tu diventasti a un tratto e serva e mima e danzatrice dei tuoi vincitori.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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Sacre Carte Cireneo Buonaparte
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