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      I barbari trucidarono i Santi, e rimasero atterriti dalla pace ed alle parole di perdono che profferirono i labbri dei morenti, finchè caddero genuflessi adorando i martiri santi che eglino stessi avevano fatto. Cristo tolse all'uomo lo istinto del tigre; rimane adesso a vincere più acerbo istinto, quello della volpe. Gl'ipocriti mal si convertono; dal granito puoi ricavarne architrave o colonna, dal fango non ricavi altro che sozzura; e i Farisei crocifissero Cristo, non però lo spensero. Vive la sua legge che insegna: - voi li conoscerete dalle opere: coloro che si pongono a orare in mezzo ai tempii, ipocriti; quelli che portano la carità a modo di gonfalone, ipocriti; che ogni istituto di benevolenza infeudano in proprio nome, che su pei canti appiccano i cedoloni del poco bene che fanno, che mostrano sempre il cuore senza mai darlo a nessuno, - ipocriti! ipocriti! Poichè specularono sopra la carità, ebbero la loro mercede: adesso sgombrino il mondo. Se i filosofi di Francia non procedevano avversi a Cristo, noi avremmo ora percorso gran tratto di cammino della vita migliore. Posti in disparte i vizi di cotesti uomini, io per me credo che volessero il bene e che si affaticassero a conseguirlo; onde io non posso persuadermi come mai contrariassero tanto le discipline cristiane, le quali pur mirano maravigliosamente a quello che eglino desiderarono. Amore degli uomini vero, indole aperta, aborrimento della tirannide, libertà onesta, dignitosa uguaglianza, fratelli tutti, e di patria comune cittadini, e modestia nei modi, verecondia negli atti, pudore nei costumi, persecuzione dei pubblicani, guerra implacabile agl'ipocriti, carità segreta, esercizio di pratiche benevole con la mano destra ignorato dalla sinistra; preci brevi e di cuore, e soprattutto sagrifizio di sè in benefizio altrui: - tutto questo essi desideravano, e Cristo insegnò diciotto secoli prima.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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