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      - Il peso della umanità fia che gli gravi più leggiero su l'anima. In questo luogo vissero santi Anacoreti, che se le sorti mortali avessero potuto migliorare con la preghiera, le avrebbero certamente migliorate; qui insolentirono Conti, Marchesi, ed altri fieri Baroni che ci vennero dalle isole(85). Quali sono le vicende che la storia racconta di coteste creature? La storia è muta della loro fama, com'è ignoto il sepolcro che ne rinchiude le ceneri: solo una fama lontana ci referisce che il vescovo Sant'Agostino su questi lidi al mistero della Trinità meditasse, e che il Redentore in forma di fanciullo qui gli apparisse(86). Ora se il passeggiero ricalcando le orme già impresse ritorni al mio Livorno, vedrà le prossime colline festose di vigne e di oliveti; un po' più lungi altri monti non tanto cari alla natura, ma pur verdi; finalmente in fondo alla scena le Alpi genovesi, quasi sempre coperte di neve; e questi oggetti considerando paragonerà i più vicini colli alla giovanezza baldanzosa di liete speranze, e i medii alle cure sterili della virilità, gli estremi poi alla deserta decrepitezza. Nondimeno di là da quelle Alpi crescono altri olivi, altri aranci diffondono soavi profumi, altri uomini alzano inni di grazie al Creatore; Genova si specchia per entro il mare tirreno, le ossa di Andrea Doria fremono amore di patria. - Di là dalla decrepitezza chi è che sappia dirmi cosa rimane?
      Sponde fortunate, v'amai quanto si può amare cosa terrena; spesso mi compiacqui affidare su questi abissi di acque il mio corpo, e fui vago di quello che altri chiama pericolo, ed io saluto di morte.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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