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      La pazienza di questa donna a sopportarmi è stata angelica, ma alla fine pazienza non è contentezza di spirito. Il bimbo, o mi perda adesso o mi conosca quando inoltrato negli anni io non potrò educarlo e soccorrerlo, parmi tornare il medesimo; - al che aggiungi il guadagno di non affliggersi per difetto di conoscenza. - E poi,
      soggiunse in aria di mistero "io sono innamorato...."
      Ed io, piegando verso lui l'orecchio per sospetto di avere frainteso, interrogava: "Tu sei...?"
      Innamorato - del più veemente amore che io mi provassi nella vita, - per la mia fossa. Un mese fa io me ne andai al Camposanto di Santo Iacopo e me la ordinai da me stesso.... - Oh come ella è riuscita bellina! precisa nei lati e negli angoli, sicchè mi tornerà attillata alla vita come un vestito da sposo. Per questa volta mi sono mostrato incontentabile; perchè, capisci bene, Francesco, non si può dire al becchino come al sarto: - portala via, e fammene un'altra; - questa veste deve durarti un pezzo, fino a quando? - Fino al giorno del giudizio. Prima di mettermi a letto, per non levarmi più, Dio mi concesse di rivederla: la terra scavata a canto a lei formava un arginello tutto coperto di una erbetta verde ch'era un incanto a vederla. Oh bellina la mia fossa! Oh come me ne innamorai cento e più doppii! Come vi riposerò io bene dentro, e come io farò onorevole figura tutto fasciato di verde! - Una cosa sola m'incresce, e se la morte, cortese creditrice, mi concedesse un mese di grazia a pagarle la cambiale che trasse sopra la mia vita, e che io accettai cinquantotto o sessanta anni sono, mi accomoderebbe assai.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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