- Taluno anche esclama: Gloria al commercio, che le utili cognizioni diffonde per tutta la terra, che stringe in vincolo di fraternità i remoti popoli ec. ec. ec: ma questo non dico già io, che rammento l'amor fraterno che portarono gli Spagnuoli in America, e parmi vedere Tipoo-Saib mostrarmi la tempia rotta in segno dell'amore fraterno portato dagli Inglesi nell'India ec. ec. ec. Ora se il commercio è un bene, o parte almeno di bene, principalissimo sostegno gli è il credito. - E qui nota, lettore, un altro sbalzo omerico, perchè tengo per fermo che tu sappi avere il commercio cominciato da prima per via di baratti, poi in questa maniera mal potendo durare, mediante compra e vendita a pronti contanti, come quello che camminava ristretto, provvedendo ai bisogni esclusivi di un popolo; finalmente provvedendo anche agli altrui con promesse o verbali o scritte che rappresentassero il prezzo della merce da ritirarsi dopo alcuno spazio di tempo, onde dare agio al rimborso dei rivenditori, e così di seguito. - Nelle attuali condizioni del commercio pertanto, mancando il credito, cessa il vento, e la nave sta. - Si legge in un libro, stampato con licenza dei Superiori, come mediante questo credito meglio di 15 milioni al giorno nella banca di Amsterdam circolassero; come in cotesto paese fossero mercanti che per ben 60 milioni all'anno trafficassero. - Di fibra sottilissima è il credito, e dilicato quanto l'erba sensitiva, di cui le proprietà il lettore può riscontrare a bell'agio in Linneo, p.... vol.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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