- Forse la nostra memoria sarà benedetta: - noi allora morti non udremo la voce dei figli; ma cos'altro ci giova nella vita presente quanto la speranza di questo compianto?
RICCARDO COBDEN.
Adelante, Pedro, con juicio.
Gli economisti inglesi vanno predicando adesso la libertà di commercio. Tennero dapprima un sistema opposto; se per errore o per buono accorgimento, poco importa che per noi ora sia ricercato. In questo punto giova considerare le nuove dottrine che essi s'ingegnano far prevalere.
Libertà suona parola d'incanto, sembra prodigio la teoria d'introdurre lo Evangelo nel commercio, e le menti deboli ed eccessive poco si curano investigare se questo Evangelo vi si troverà seduto come sopra un letto di rose, o come sopra un pettine da lino.
Quello che merita considerazione gravissima innanzi tratto, egli è come in Inghilterra la teoria della libertà del commercio non deva ricevere colà la sua applicazione sopra tutti i prodotti, ma sopra alcuni, nè subito adesso, ma dopo interposto spazio convenevole di tempo.
Gli economisti inglesi predicando la libertà del commercio, e nello attendere a volerla applicata prudentemente e tempestivamente, mirano a vari scopi di egregia sapienza.
La più parte degli economisti, e potremmo dire tutti, appartengono al partito democratico, sicchè con la introduzione libera delle sostanze alimentarie confidano conseguire i fini seguenti:
1° Copia di sostanza pel popolo.
2° Eccellenza di nutrimento.
3° Certezza del medesimo.
4° Prezzi discreti.
5° Scadimento della aristocrazia; perchè gli aristocratici possidenti principalissimi rimangono privati della facoltà del monopolio; costretti a vendere le proprie raccolte ai prezzi della concorrenza, si vedranno menomate le rendite enormissime, fonte così di potenza soverchiante negli ordini politici dello stato come di miseria pubblica.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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