E qui la pittura dimostrò potenza molto maggiore della poesia, dacchè in versi male possiamo significare la bellezza. Dove il poeta s'ingegni farlo con argomenti fisici, la descrizione suona sempre vaga, spesso volgare; se per via di astrazione, e allora riesce ancora più incomprensibile. Dante descrive la bellezza di Beatrice con un paragone:
La sua bellezza mi pareva un risoDell'Universo....
il quale, per quanto ne apparisca sublime, pure alla mente non rappresenta immagine; e Giotto, Masaccio, e Raffaello improntano con il disegno e i colori il volto della Madonna nell'anima nostra, assai meglio di quello che ai poeti non sia per avventura concesso. Ai giorni nostri vedemmo il Sansimonismo affaticarsi verso simile intento; ma remosso il principio religioso, la teoria del filosofo rimase parola morta e non senza scandalo. Mercè la Madre di Cristo, la donna diventò oggetto di devozione, e nel muovere dei suoi occhi onesti e tardi poterono vedere la via che conduce al Cielo. Io non mi stendo a svolgere il concetto, quantunque questi cenni mi appaiano pochi ed oscuri. Altri vi mediti sopra.
La pittura sopra tutte le arti sorelle valse a diffondere il Cristianesimo, ed è ragione; imperciocchè consideraste voi mai, come conviene, con quali tipi ella si manifesti? - Per le donne: - una donna che unisce la floridezza della vergine alla dignità della madre, e sorride col figlio in braccio di cui è genitrice e ancella, sua reverenza e suo orgoglio, e da cui ricava potenza a consolare gli afflitti, e comparire sul mondo come una stella mattutina ed arca dell'alleanza.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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