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      - Pei fanciulli: - un mansueto che allontana da se i discepoli perchè i parvoli gli si possano accostare: sinite parvulos venire ad me. - Per gli uomini: - un innocente che stette mansueto davanti giudici iniqui, non riprendendoli con parole acerbe, nè vantando superbamente la innocenza e sapienza sua, come in Senofonte leggiamo che Socrate costumasse; - un innocente che dall'alto del patibolo con le labbra amareggiate dalla infame bevanda di aceto e di fiele, e dalle aperte ferite versò sopra gli uomini benedizioni, sangue e perdono. - Una madre che con l'anima trafitta dalla spada del dolore comprime tremendamente il cuore perchè adesso non le si spezzi d'angoscia; - più tardi, fra un'ora, fra pochi momenti potrà rompersi; morto insomma il figliuolo; - ora ha da vivere, inebriato di affanno, ma ha da vivere onde gli occhi del caro agonizzante si confortino nella vista del prodigioso amore che si chiama di madre; - un amico che nessuno altro retaggio dall'amico moribondo desidera, tranne quello di martirio e di amore. - Veramente io mi tenni sempre lontano dalla sterilità dell'ateismo, come dalle febbri della superstizione; ma Cristo, Maria e Giovanni parmi avere a durare sacra e pietosa ricordanza nel mondo, finchè vi s'incontreranno due occhi per piangere e un cuore per sentire.
      Il quadretto è uno dei ventisei dipinti dal Giotto nell'armadio della Sagrestia di Santa Croce. Rappresenta l'Adorazione dei Re Magi. Quivi il medesimo magistero, il disegno, l'affetto e i colori medesimi di quelli adoperati nell'altro quadretto della Nascita di Gesù Cristo da me illustrato.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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