- Stati, ridotti in vaste monarchie, il principio democratico oppresso, l'aristocratico offeso, ma conservato a morte più lontana e irrevocabile, mentre il primo dorme nel suo sepolcro come dentro una culla, rifà le sue forze col sonno, e quando lo credono polvere, obliato, un giorno n'esce a tessere per la sua testa rinnuovata una ghirlanda non di fiori, ma di teste di re; - l'antico equilibrio del mondo distrutto; un altro contrario a quello sostituito; battaglie non per città o per castelli, ma pel dominio del mondo; la Riforma e le sue guerre come istituto infeconde, come opposizione terribili; nuove armi adoperate, nuovi mari tentati, nuovi mondi scoperti, popoli sconosciuti e innumerabili con poca mano di gente audacissima disfatti, e le altre maraviglie insomma del secolo decimosesto dovettero generare nelle menti degli uomini, se non grandezza, almeno inquietudine maravigliosa, sviluppo di forze, e moltiplicità stupenda d'intenti, per cui le immaginazioni si esaltarono, e ognuno confidando nelle proprie ali tentò nuovi spazi e li percorse fortunato.
Ai tempi nostri miseri, le arti immiseriscono(103). Dopo il saturnale di sangue della rivoluzione francese venne il saturnale della vanità del più superbo fra gli uomini, ed ambedue spossarono il mondo. I Pontefici, non che abbiano pensato ai giorni nostri, almeno fin qui, ad ornare di dipinti le logge del Vaticano o la Cappella Sistina, riparavano a stento la fiammella minacciata dal soffio della usura: Rotschild sostiene San Pietro come la corda l'impiccato.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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