Mi stringerò soltanto a dire, che siccome io so di certo nessuno di questi critici avere mai veduto angiolo in viso, essi hanno tanta ragione da sostenere che debbono portare le ale attaccate alle spalle, quanta ne abbiamo noi a supporre che le tengano sopra le vesti; e al peggio caso, da giudici non iniqui sospenderemo la quistione fino a nuovi schiarimenti. Queste poi non sono circostanze da badarsi, e insistendovi più oltre temerei di nuocere alla gravità del soggetto.
Ora secondino i cieli il nostro Tommaso Gazzarrini, affinchè gli sia dato condurre nella cattedrale di Livorno il fresco del Martirio di Santa Giulia; ed io quanto più posso lo scongiuro a farlo presto, onde i miei occhi prendano conforto dei recenti spettacoli di cui va funestata la città. - In quella guisa che il sangue di Abele chiedeva vendetta al cospetto del Signore, una cupola, non ha guari imbrattata, grida mano di bianco alla pietà dei fedeli: e bianco scongiurano certe figure tinte in certa cappella, e battezzate per angioli, le quali se partecipino dell'angelico io, come non sortito alla vista di sostanze che non hanno corpo, non posso affermare e negare nemmeno; solo però dopo lunghi confronti con molte e diverse razze di uomini, francamente affermo che nulla partecipino dell'umano. Pensino gli ottimi Operai al passo dell'Ariosto che dice: Non fu sì grande nè benigno Augusto - Come la tromba di Virgilio suona, con quello che seguita; - e cogliendo una bella occasione di farsi memorabili, accomiatino l'illustre artista con accendergli il desiderio nel cuore di farsi ancora più grande per vie maggiormente onorare l'amatissima ed amantissima sua Patria.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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