TRADUZIONI
GLI AMANTI FIORENTINI.
Novella tradotta dal LIBERALE, Giornale pubblicato in Londra
per cura di
LORD BYRON.
Nel tempo che Firenze per le male fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini andava divisa, la nimicizia che si portavano grandissima le famiglie dei Bardi e dei Buondelmonti ferocemente incrudeliva. Quindi di rado accadeva che amore trovasse luogo fra loro; ma se pure accadeva, altissimo era quell'amore, sia perchè la natura gli avesse sortiti a sentire profondamente, sia perchè amore appigliandosi a cuori gentili, li renda meglio degli altri innamorati e pietosi.
Ora avvenne che amore prendesse la bella Dianora Bardi di un garzone della famiglia nemica, nominato Ippolito. La fanciulla giungeva a 15 anni, lieta del fiore della bellezza, e splendido di donnesca leggiadria. Ippolito poi era di due o tre anni maggiore, sebbene contemplando quel suo volto severo gliene avresti aggiunti anche tre altri. Lo chiarivano i labbri discreto amatore, e gli occhi capace di custodire l'arcano. Si notava tra li due amanti, come spesso suole accadere, una cotale rassomiglianza; nè forse ella era poco alimento allo scambievole affetto, imperciocchè ci occorsero sovente volte pittori, che furono vaghi partecipare la propria immagine agli eroi che ritrassero, e gli amanti ancora si dilettino trovare sul volto della donna amata cotesta somiglianza, la quale, secondo ciò che ne scrisse Platone, non abbandonò mai del tutto le umane creature. - Non pertanto a Dianora di Amerigo bastò uno sguardo per suscitare in Ippolito ardentissimo amore.
| |
Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
|
|
Giornale Londra Firenze Guelfi Ghibellini Bardi Buondelmonti Dianora Bardi Ippolito Platone Dianora Amerigo Ippolito
|