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      Nel Nuovo Testamento non occorrono femmine (se femmine possono chiamarsi cotesto benedette donne, non eccettuata Madonna Maddalena, che travagliavano sette demoni, i quali non sono neanche la metà di quelli che hanno addosso certe femmine, ch'io non voglio dire, nè l'altra che sentenziavano ad essere lapidata quegl'ipocriti ribaldi) che il nostro benigno Salvatore non abbia cortesemente trattate, e con amore paterno: la qual cosa, con moltissime altre, come Messere Frate Antonio discorreva ieri l'altro sul pergamo, lo prova non pure di stirpe divina, ma sì bene il più gentil sangue della terra, e nobile naturale."
      Chi poi ponesse in testa alla buona zia tanti argomenti, e perfino la religione potentissima a que' tempi, per confortare Dianora a tenersi caro Ippolito, noi non sappiamo. Intanto al finire delle parole giunsero a casa, e il povero giovane ritornò alla sua. Noi dovremmo dire poveri ad ambedue gli amanti, imperciocchè fossero abbastanza innamorati, onde anche a Dianora si facessero le guance pallide quando avesse saputo a qual gente apparteneva Ippolito!
      Per poco stette che una avventura nella successiva domenica li svelasse al cospetto del mondo. La Dianora l'ultima volta che s'incontrò con Ippolito non ardiva levare gli occhi, timorosa com'era d'incontrare gli occhi di lui; ed egli ne rimase travagliato, chè pensò averla, non sapendolo, offesa. Poche domeniche prima quegli occhi belli lo avevano rimandato tanto giocondo a casa! Ora apparivano due seggi vuoti vicino al luogo in che stava genuflesso; - accanto l'uno, - un po' più oltre il secondo.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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