Era egli conosciuto? Ella fu conosciuta? Era stato conosciuto tutto? - E la povera fanciulla si travagliava con infinite paure. Madonna Lucrezia, giunta la mattina, le si fece incontro con tutta quanta la terribile storia dell'accaduto. Ippolito Buondelmonte era stato preso mentre si calava per una scala di corde giù da un balcone di casa, con una spada ignuda nella destra, ed una scatola di gioie nella mano manca. La Dianora di leggieri conobbe la verità del fatto, e vinta dalla riconoscenza, dall'amore e dall'affanno, cadde svenuta. - E madonna Lucrezia conobbe anch'essa come stava la cosa; pure tremava di confessarlo alla sua mente, molto più poi a confessarlo con parole; e dove la novità, lo scompiglio e lo svenimento della nepote non le avessero dato materia di occuparsi, sarebbesi svenuta con tutto il cuore dallo spavento. La comare Veronica alla trista novella non resse meglio delle altre donne, e la madre d'Ippolito assalita da un languore, che sì aggiunse alla naturale fievolezza della sua complessione, giacque istupidita e incapace di badare a nulla.
Ora il primo passo di madonna Lucrezia, dopo di avere soccorso la Dianora, e dato ad intendere ai servi che la storia del ladro l'aveva spaventata, fu di recarsi dalla comare Veronica, e seco lei statuire i provvedimenti da prendersi. Le due buone femmine piansero pel povero giovane, ed ammirarono la costanza di lui nel tutelare la fama della donzella; ma nonostante la buona natura convennero doversi per riguardo alla Dianora tenere il segreto.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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