Pure se pochi anni mi fossero stati concessi, il mio nome pių del tuo splenderebbe, e di onore tutto proprio. - Io aveva una spada.... io ho sempre un petto che potrebbero avere vinto qualunque dei pių superbi cimieri abbia mai ondeggiato tra la schiera dei tuoi coronati maggiori. Nč sempre cinsero sproni pių splendidi i meglio nati; ma i miei spinsero il fianco del destriero contro prodi campioni di principesco lignaggio quando davano la carica ai lieti gridi d'Este e della Vittoria! - Io non voglio difendere la causa del delitto, e meno poi pregarti di riscattare dal tempo alcune poche ore, o giorni, che devono finalmente trascorrere su la ignorata mia polvere. - I miei istanti trascorsi di delirio non possono, nč devono durare. Quantunque la notizia e rinomanza mie sieno vili, e la nobiltā della tua stirpe sdegni alcun fregio concedere a tale oggetto quale io mi sono, pure stanno impresse sul mio volto alcune traccie del volto paterno, e nel mio spirito.... egli č tutto di te. - Da te questa fierezza di cuore, - da te... - Perchč ti agiti adesso? - Da te nella loro potenza derivano le mie braccia di forza, - la mia anima di fiamma. Tu mi desti non solo la vita, ma tutto quello ancora che mi fece simile a te. Or vedi a che ci ha condotto il tuo colpevole amore! - Egli ti ha compensato con un figlio troppo simile a te! - Io perō non sono bastardo nell'anima: e perchč essa č troppo simile alla tua, aborre ogni freno. Io non pregiai meglio di te lo spirito (lieve dono che mi facesti, e che ora vuoi ripigliarti sė tosto), quando a fianco a fianco concorrevamo a gara, guidando i nostri corsieri sopra i cadaveri.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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Este Vittoria
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