Forse dimentico del giorno insegue le damme veloci, o l'onda dell'Oceano lo trattiene sul mare, quantunque la barca di Oscar di rado sia tarda.
Oh! no!
- rispose l'angoscioso genitore; - "non caccia, non onda trattengono il mio figliuolo: vorrebbe comparire scortese agli occhi di Mora? Qual cosa impedirebbe il suo cammino verso di lei? - Oh! cercate voi, capi! Oh! ricercate attorno! Allan, con questi scorri per Alva; finchè Oscar, finchè mio figlio non è trovato affrettati, affrettati, nè osare di darmi risposta."
Da pertutto è trambusto: - roco giù per la valle echeggia il nome di Oscar, e sorge col vento di settentrione, finchè la notte abbassa le tenebrose sue ali.
E poi rompe i silenzi della notte, ma le sue ombre rimbombano indarno: finalmente suona per la nebbiosa luce del mattino, ma Oscar non apparisce alla pianura.
Tre notti vegliate, e tre giorni cercò il barone per ogni caverna della montagna il suo Oscar: quando la speranza gli venne a mancare: i suoi capelli si fecero bianchi con infinito dolore.
Oscar! figliuol mio! - Tu, Dio del cielo, ridona il sostegno alla cadente età; o se questo voto non può essere adempito, abbandona almeno il suo assassino alla mia vendetta.
Sopra qualche deserto e dirupato scoglio ora forse giacciono le bianche ossa del mio Oscar! Concedi dunque tu, Dio (sol questo ti domando), che sia dato morire con lui al suo forsennato genitore. Pure egli potrebbe vivere! - via, disperazione; confortati, anima mia, egli può vivere; la mia voce si astiene dal bestemmiare il destino: Oh perdonami, Dio, l'empia parola!
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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