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      Ma tu non odi, e su le sante piumeDi un immenso desio librata, voli
      Vie, vie più lieve pel sereno azzurro...
      L'anima afflitta ama seguirti, - scuoteDi Adamo il carco, ma nol spezza, e tutta
      Anelante il dì eterno si dibattePei lacci della vita. - Tal mi sveglio
      Freddo, affranto, dolente, e il corpo e l'almaSono una piaga.
      BiancaSe nel cielo è fisso
      Che sia tale il mio fato, o Dore, vivi,
      Vivi alla patria, e ad alle cose intendi...
      Pensa alla madre Italia: - ella sospiraDa lungo un figlio di lei degno, - indarno.
      Pensa all'Italia:... e... qualche volta ancoraDeh! pensa a Bianca tua;... ma non sia quello
      Pensiero di dolor. - Nel ciel beataGodrò di tua virtude, e se mai avviene
      Nel giorno della gloria un'aura sentaAleggiarti soave intorno al volto.
      Di': - Questa è l'alma della mia diletta.
      Che fa omaggio di amor, siccome è datoAd immortale.
      DoreOh! vivrà pria il creato
      Senza la stella che conduce il giorno.
      Eppure qui nell'anima mi suonaTriste una voce che mi dice: Mai
      Più con la Bianca parlerai di amore;
      Mai più la rivedrai. - Quindi al cospettoDi Dio e di tua madre or sii mia donna.
      BiancaO Dore!
      DoreSe quest'alma da me fugge,
      Forza è che vada a secolo immortaleCon la tua fede.
      BiancaO Dore!
      DoreEcco l'anello
      Che dà una sposa al Cancellieri. - Il padreMio alla sua lo concedeva. - A Bianca
      Porgelo Dore...
      BiancaE nol ricusa Bianca;
      E t'abbi in cambio questo mio. - Dal letto,
      Ove giacea la moribonda madre,
      Questo raccolsi e un bacio. - Io con te lietaIl legato divido. - Ecco l'anello;
      Lasciami il bacio: - pago sei?


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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