DoreForza
Mi fate voi? ben mi aspettava a questo. -
Gualfredo, e il consentite? - Intendo or comePiù che crudo esser frale è maggior danno; -
Ma e bene intendo qual pena, e qual mertaPietà. - Gualfredo, per qualunque evento
In vostra casa possa incormi, - io prego,
Che conto un dì non vi domandi Dio...
Io vi perdono... or lo sdegnate? - Un giornoQuesta parola, più che prece e pianto,
Misericordia impetrerà...
ManenteNè chierco
Mai sermonò così soave, o frate.
Venite al premio...
DoreLa trascorsa notte,
S'io mal non veggo, ti salvai la vita?
ManenteOh! tristo me, ch'io son di mente lassa; -
E questo antico è sì, che omai non mertaMembrarlo.
SCENA VI.
BIANCA E DETTI.
BiancaEmpio, che fai! - lo meni a morte?.
Non dà la terra a nudricarti il frutto?
Non il liquore a dissetarti? - Il sanguePerchè e le membra dell'uomo desii?
Oh! se dischiusi nuovamente i cieliPiovessero l'oceano della morte,
E lo spirto di Dio fosse su l'acqueGridando: - Il giusto è salvo; si vedria
L'arca pei mari di virtude in terraSegno, e di pietà in cielo, - o spenti tutti?
ManenteL'arco baleno è un patto a più colori
Che mi toglie il sospetto.
BiancaO padre mio,
Son queste le promesse, i giuri questi.
Che al letto della morte, ove la estremaOra vivea la madre mia, faceste?
Desioso di Dio, pur su la sogliaDella vita fermavala un pensiere
Di angoscia; a voi si volse, ed al perdono...
Vi confortò del sangue vostro... e: Vedi,
Disse, Siam polve,... la mercè di Dio
Non fie a lui che visse odiando in terra...
Voi piangevate, chè la pieta il varcoAvea tolto alla voce; allora un lampo
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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Dio Dio Dio Vedi Siam Dio
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