DoreIl voglia
Iddio, ma non mi affido: - ad ogni eventoAmami.
BiancaIn cielo, dopo Dio, te primo. -
DoreBastami. - Or Va, ch'io son parato a tutto.
SCENA VII.
GUALFREDI, GERI.
GualfrediNon periranno i Cancellieri(135). - Figlio;
Molte io fin qui sopportai cose in vostroDanno e mio da voi fatte, e pur di nulla
Tanto mi dolgo quanto di questa unaChe oggi faceste in mia presenza. - Or giovi
Membrarvi, - Dore qui securo starsiCon la tutela del mio nome, - solo
Esserne signore io; - e da qui innanziSenza periglio non poter voi a scherno
Torre la santa autorità paterna... -
L'evento della notte...
GeriUdite cosa
Che ultima vo' che in questo sia. - Gualfredo,
Poichè al mio detto non fidate, e in dubbioPonete la mia fe', non dirò verbo
In difesa... io disdegno...
GualfrediOh! mal conviensi
Disdegno in ciò, - ma si vorria ben ontaPria di mal fare. - Or vel ripeto, - sono
Signor supremo io qui. - Voi fate sennoDi mie parole, e pensate allo stato
Cui, se ben veggo, non vi chiama il cielo.
SCENA VIII.
GERI.
Nè a virtù tutto, - nè a delitto tutto: -
Tra il Caino e l'Abele... A me è contesoSpegnerti o Padre: ora mi chiama il fato
Tuo mal grado a ferire, e strascinartiPer una via di sangue al mio disegno.
ATTO TERZO.
. . . . . . . . . . . . . I lor tetti
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Quasi spelunca di ladron son fatti
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
E tra gli altari, e tra le statue ignudeOgni impresa crudel par che si tratti.
Deh quanto diversi atti!
Non senza squille si comincia assaltoChe per Dio ringraziar fur poste in alto.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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Dio Cancellieri Caino Abele Padre Dio
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