Lo dolce zio! - Riedi per esso; - digliGualfredo testè giunto, alto aver mosso
Lamento, onde nè in casa mai nè in viaGli occorresse; - ch'ei venga; - nè per ratto
Muoversi farà mai che il gran desireNe' suoi consorti di abbracciarlo agguagli.
BiancaVado.
GeriBianca, - la suora di tua madre,
A Dio sacrata, di ferventi preciEmpie e di pianto la romita cella;
Or dirle cessi il lamentare, e Dio
Avere inteso il suo sospiro; - insommaLa nostra gioia dirle - non saria,
Bianca, pietade?
BiancaIo ben pensava a questo,
Fratello; - ma deh! pregoti, di pompaAbbian mie nozze nulla, di terreno
Nulla... tutto di Dio... Dei convitatiParco il numero; - all'anima che intera
Nell'amor si abbandona ei son di frenoInsoffribile; - caste nell'ornato,
Dovizia abbian di affetti.
Geri
È tuo disireLegge. - Or va; - ma perchè ristai pensosa?
BiancaFratel!...
GeriSorella!...
BiancaIl priego di una afflitta
Puote in te nulla?
GeriOnde mertar sì fatta
Domanda che fec'io?
BiancaParla sincero...
L'anima tua veracemente l'iraDepose?
GeriIl lieve dolore del corpo
Rimase spento dal gaudio dell'alma: -
Ella è serena - come ciel d'Italia.
BiancaI canti delle vergini la lode
Esaltino del pio, dell'uom potente,
Che offeso perdonò; sol questo è callePer cui la polve fino a Dio s'innalza.
Il ciel cortese di pietosa donnaTi sia, e di figli onore ai tuoi verdi anni.
Conforto ai tardi, - a tutti gaudio... Addio.
SCENA III.
GERI.
Dove mai questo cor toccar potesseGemito di pietà... tu mi faresti
Piangere...
SCENA IV.
GUALFREDI, E DETTO.
GualfrediOr dove mai Dore si asconde?
| |
Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
|
|
Dio Dio Dio Italia Dio Dore
|