- Oh! peraIl nome, asconda il corpo e la memoria
La terra del sepolcro, ma non vivaScritta di sangue per la storia; - il pianto
Non la rammenti: ore alla gloria è chiusaLodevol via, basti alla polve umana
Di uno amico la lagrima o di un figlioAl gran tragitto dal tempo all'eterno...
GualfrediCredimi, Lemmo, è tal nostra natura.
Che il ferro stesso che al suo mal la stringeVuolsi a condurla al bene.
LemmoAd ogni costo
Salir tu vuoi; - ma pensa ch'uom non sorgeSenza mozzare molti capi in terra
Ov'ei fu cittadino; - e quando al sommoVerrai, in che fie di un secol pianto un detto
Tuo solo, - pensa, il buon voler non basta;
Erra la mente, e si trascorre al male.
GualfrediMa e ch'egli è mai questo uomo, onde tu tanto
Ti travagli per esso? Ah! mal conosciDi queste sedi la stirpe esecrata. -
Virtù maligna dalle stelle pioveChe il cuor dell'uomo indura e lo fa tristo. -
Anch'io nei primi giorni della vita,
Quando i sogni son di Angioli, e la manoL'agnello e il serpe palpa, e il labro ride
Al fior della bellezza, e al fior de' morti,
Alla cicuta e alla rosa, - uno amicoVagheggiava pur io sopra ogni volto.
Stolto! e credei che l'anima, non altri,
Informasse le voci. - Ahi! che ben prestoConobbi a dura prova unirci l'odio. -
Fa al figlio il padre scontare il delittoDi averlo ingenerato; - fa l'amico
Scontare amaro all'amico il delittoDi aver posto in lui fede; - l'uomo all'uomo
Eterna è guerra; - in chi la scure teme,
O Dio, non è di sangue, ma di frode. -
Guai! se il timor di Dio cessasse; - guai!
Se della scure il timore: - avventarsi
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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Lemmo Angioli Dio Dio
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