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      Scorga, ed i piani del passato. - Vedi,
      Questa è vicenda di bene e di male;
      Ma gemesi mille anni nel dolorePer un lampo di gioia, e per la notte
      Vagasi in traccia un secolo di un puntoLuminoso che appresso ha falsa luce. -
      Son tenebre per tenebre: - che giovaTravagliarci? soffrire è la condanna
      Dell'uomo. Or se fortuna dagli oppressiMi scevra, - accetto: - un più vetusto patto
      Ho con natura; di fuggire il danno.
      Lemmo(141)
      Cielo d'Italia, perchè non ti anneri.
      Poichè la gente che il tuo azzurro allegraTanto è diversa? A che mai sorgi, o Sole?
      Qui non contempli più le ardue battaglieChe illuminavi un dì... qui non le geste.
      Qui non tombe di eroi; - ma colpe e sangue.
      O campi, o selve d'orror sacro piene,
      Copritevi di lutto; - il vostro aspettoRidente mi contrista; - echi educati
      Agl'inni dell'onore, or vi ammutite.
      Qui non suona che gemito; sia neroIl manto della bara, - oscuro: - insulto
      È qui letizia; - è un oltraggio il sorriso.
     
     
     
      SCENA VI.
     
      GERI, MANENTE, GUIDO, NELLO, E DETTI.
     
      GeriPace, - una volta - pace; - è breve il varco
      Dall'ira all'odio, e or qui spirar dee amore.
      LemmoFalli, Geri; non è suon d'ira il mio,
      Ma di pietà...
      GualfrediPer altri serba, Lemmo,
      Codesta tua pietà; per me sariaNon sopportabil peso. - Esser temuto
      Io voglio, - non compianto.
      LemmoOdi, Gualfredo,
      Cosa che in mente riporrai. - Son pochiIn questa terra i buoni, - i tristi molti; -
      Agevol quindi è assuggettarla. - CapoDi parte avversa a te mi dice il grido,
      Ma nè anco potendo io ti sareiNemico, chè uomo esser di sangue aborro,
      E tu mi se' fratello.


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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze
1847 pagine 469

   





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