- O Geri, in nomeDi Dio chiamami il figlio...
GeriIl suono indarno
Le sue orecchie percuote... ei non lo intende; -
Perocchè dorme...
LemmoOh! - s'ei riposa... statti.
Forte lo udii nelle trascorse nottiTravagliarsi nei sonni... A lui mi guida
Tacitamente; - ch'io lo vegga, lascia: -
Vedere un figlio al genitor chi nega?
GeriVieni, - lo vedi, - e mori.
Gualfredi(146)
Scellerato!
Se il giudicio di Dio non mi tenesse...
Io parricida... - A te che dir mai posso,
Caro infelice?... maladetto l'uomoChe confida nell'uomo... entrambi fummo
Traditi. - Oh! non confondermi nell'iraCo' rei: - deh! nel pregar da Dio vendetta,
Non maledirmi; - del misfatto questaBen è la casa, - ma innocente io sono.
LemmoSii benedetto... ma mi rendi il figlio...
Le mie castella vuoi? - l'abbi. - Di patriaFuori desii che ramingando io vada? -
Andrò. - Ma deh! fratel mio dolce, - DoreRendimi, - Dore... solo...
GualfrediAh! s'io potessi
Renderti il figlio, - sallo il ciel se a prezzoDel sangue mio lo ti rendessi. - O servi,
Da questo infame luogo il rimovete...
Infortunato! - in te l'angoscia ha spentoLa luce della mente...
LemmoChi mi strappa
A forza? - o Dore, il padre aita. - Fuggi,
O ch'ei ti ucciderà... possente ha braccioSiccome bello ha il core: - eccolo! - Vieni;
Beami nel tuo amplesso. - Ahimè! disparve;
Ei sotterra disparve. - Occhi miei tristi(147),
Spegnetevi, dacchè veder v'è toltoIl figliuolo nostro.
GualfrediO deh! non farlo, misero(148)!
Solo, - come da fulmine percossoDi Dio merti le lagrime; - da questo
Terreno affanno una pietà profonda
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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Geri Dio Dio Dio Dore Dio
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