(13) Vedi Galluzzi, Storia, lib. VI, cap. 8, ediz. di Livorno, tom. VI, p. 26.
(14) Poesie di Francesco Berni, Sonetto 18.
(15) Shakspeare, Macbeth. Atto V, Sc. I.
(16) Alla battaglia d'Ivry Enrico IV disse queste parole: Ralliez-vous à mon panache blanc: vous le verrez toujours au chemin de l'honneur et de la gloire.
(17) Vedi Revue des Deux Mondes, 1835. - Article Luther, par Mignet.
(18) Furono coniati dal Cellini, e detti così perché erano la gabella del Barile del vino. Vita di B. Cellini.
(19) Viani, op. cit., p. 227, v. 37.
(20) Lastri, Osservatore fiorentino, tomo V, p. 101.
(21) Vedi sopra la Revue Britannique, un articolo intorno ai mangiatori di oppio.
(22) Æneid., I.
(23) Grandissimo era in quei tempi l'amor de' profumi. Il conte Lorenzo Magalotti nelle Lettere 8 e 9 delle scientifiche, riporta, tra le altre notizie, che due cuscinetti di odori giungevano al prezzo di 400 pezze d'oro.
(24) Buccheri erano vasi di pietra odorosa; i preziosi venivano da Quito, Chily, Guadalakara: i preziosissimi da Natan. Questo odore fu ricercato con fanatismo: somigliava a quello che nella state tramanda la terra riarsa dal sole quando è bagnata. - Questa terra mangiavano perfino ridotta in pastiglie. Oggi l'odore del bucchero è cosa ingrata. In questo modo odori, sapori, opinioni ec. vanno mutando col tempo.
(25) Ferdinando II imperatore, con diploma del 7 febbraio 1625, concesse il titolo d'illustrissimo a Carlo I, principe di Massa, per sè e suoi eredi legittimi nello stato. - Viani, op. cit., p. 44. - Si narra come i popoli esultanti per così sperticato benefizio ricevessero l'ordine d'illuminare spontaneamente le finestre per tre sere di seguito.
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Scritti
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Firenze 1847
pagine 469 |
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