Pagina (14/162)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Se fosse stato poeta nel vero senso della parola, avrebbe rivaleggiato con l'Ariosto. Ma un Ariosto molto triste e fosco sarebbe stato egli!
      Romanziere, č il pių immaginoso che abbia l'Italia. I romanzi di lui, sebbene s'intitolino da soggetti storici, sono, pių che altra cosa, parti della sua fantasia.
      E, questa, nella sua corsa sbrigliata, non gli dava agio di fermarsi a considerare se quel carattere era umano, se quella situazione era naturale. Ed č cosė che i romanzi guerrazziani difettano spesso di umanitā e di naturalezza. Ma non debbonsi giudicare coi criteri che del romanzo oggi abbiamo. Si pensi che il Guerrazzi non poteva essere un romanziere naturalista. Poi, egli aveva un genere di romanzo tutto suo; e, si aggiunga, un genere di storia, un genere di satira tutti suoi speciali. E, in quanto al genere satirico, che autore di satire il Guerrazzi! Ricorda Sterne ed Heine, ma non č nč l'uno nč l'altro; č lui, nessun altro che lui.
      Oltre che immaginosissimo romanziere e fine satirico, oltre che prosatore eletto, fu pure un erudito dei primi, da non scomparire nemmeno di fronte al Voltaire, che egli, anzi, si studiō d'imitare.
      La erudizione che egli ebbe fu varia e profonda, e la si trova disseminata nelle sue opere, siano romantiche, siano storiche, talora anche a scapito di queste, poi che a volte ne intralcia l'andamento e ne rende difficile la lettura.
      Se si fosse messo di proposito a scrivere di estetica sarebbe oggi tra i pių poderosi nostri critici. Di questo ci assicurano moltissime sue pagine, nelle quali si ragiona d'arte con un senso del bello che pochi invero posseggono.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La vendetta paterna - Lettere inedite - Predica del venerdė santo
di Francesco Domenico Guerrazzi
Perino Editore Roma
1888 pagine 162

   





Ariosto Ariosto Italia Guerrazzi Guerrazzi Sterne Heine Voltaire