Pagina (29/162)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      In quel punto monsignor vescovo si allontanò un momento per confortarsi. A dire il vero suonavano allora le ventuna, e monsignore aveva pranzato a mezzogiorno; ma la fatica sofferta, e forse anche, chi sa, la vista dei patimenti dello agonizzante gli avranno messo appetito: a fin di conto non lo abbandonava solo; anzi lo lasciava in buona compagnia: stola su i piedi, e Cristo al capezzale.
      Noi altri servi stavamo intorno al letto pensando che di ora in ora passasse, quando il moribondo mandò fuori dalla gola un suono inarticolato dal quale intendemmo, si può dire a caso, ch'egli prima di morire desiderava vedere il suo figliuolo Pompeo. Andai pel putto, e lo collocai tra suo padre e il crocifisso di argento: il povero figliuolo si struggeva in lacrime; e veramente egli era un caro garzone come i suoi fratelli, eccetto quel negozio della matrigna, che non vo' negare un tantinello abbrivato. Il vecchio cessò dal pianto alla vista di don Pompeo: con occhi infiammati guardava prima fisso fisso il putto, poi il Cristo: stringeva i labbri, gonfiava le gote: le vene ingrossate e di colore di piombo stavano a un pelo per iscoppiargli su per le tempie e nella gola: si conosceva espresso com'egli si adoperasse a raccogliere tutti i suoi spiriti vitali in uno sforzo supremo, e, come piacque a Dio, secondochè desiderava gli riuscì; avvegnachè gli venisse fatto di sciogliere la lingua, e pronunziare distinte le seguenti parole3:
      - Signore, tu hai detto: chi di coltello ammazza, di coltello conviene che muoia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La vendetta paterna - Lettere inedite - Predica del venerdì santo
di Francesco Domenico Guerrazzi
Perino Editore Roma
1888 pagine 162

   





Cristo Pompeo Pompeo Cristo Dio