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      E la mattina se si presentavano i fratelli, ed ei li bistrattava; se operai e mercanti, ed ei per quanto era lunga la sala li rincorreva con la partigiana, e gli avrebbe seguitati giù per le scale, se la paura di lasciare la camera incustodita non lo avesse richiamato a dietro più che di passo. Alla fine dai oggi, dai domani, venivano i birri di corte a gravare i mobili di casa; e il marchese don Marcantonio si chiudeva nella sua stanza, tirava chiavistelli, metteva bracciòli, rizzava puntelli come se avesse dovuto sostenere l'assedio: ma sentiti i primi colpi alla porta, pauroso che gli atterrassero l'uscio, e vedessero le sue ricchezze e il suo stato, calava subito agli accordi; e domandato a quanto sommava il debito, udiva per il buco della chiave la voce del birro ammonirlo così:
      Eccellenza! ducati mille per sorte principale.
      Ahi!
      - E traeva un guaio acuto come gli avessero strappato un dente.
      Eccellenza! ducati trentadue e baiocchi quindici per interessi scaduti alla ragione...
      Ahi! ahi! - Ecci altro?
      E ducati settantadue di spese, nelle quali vostra eccellenza è stata condannata...
      Ahi, boia! tu mi fai morire a poco per volta, tagliami di un colpo solo la testa.
      E ducati ottanta ammenda, nella quale la sacra Ruota vi ha condannato come temerario litigante...
      Ahi!
      E le spese del gravamento ducati dodici, e un po' di mancia, se piacerà a vostra eccellenza.
      Un paio di forche alte quanto il Colosseo.
      In tutto, eccellenza, ducati mille... cento... novantasei e baiocchi quindici.
      Senti, famiglio, fatti in qua; mi pare ravvisarti dalla voce, e tuo padre fu certo dei familiari di casa mia.


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La vendetta paterna - Lettere inedite - Predica del venerdì santo
di Francesco Domenico Guerrazzi
Perino Editore Roma
1888 pagine 162

   





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