Un altro demonio aveva preso possesso dell'anima sua.
Ora non istette guari che vedemmo comparire in casa uno accidente pieno di terrore: non vi era animale, o vogli cane o vogli cavallo, che più di tre giorni potesse durarci vivo; dagli animali la morìa passò negli uomini; morì il lacchè; morì poco dopo la sua moglie; morirono quattro staffieri uno dopo l'altro in un giorno solo; morì il cappellano che veniva a celebrare la messa nella cappella di palazzo: appena ebbe mangiato e bevuto il pane e il vino della eucarestia incominciò a urlare disperatamente: ohi! ohi!, a rotolarsi per la terra, e in breve, così parato com'era con la pianeta addosso, vomitando frammenti di ostia e il vino consacrati, e dibattendo la testa sopra i gradini dell'altare, se ne morì. Don Luca a tutte queste morti accorreva, tastava i polsi agli agonizzanti, ne speculava sottilmente le sembianze prima e dopo la morte loro, e raccolto con diligenza il vomito, si rinchiudeva dentro il suo laboratorio.
Questi casi misero addosso ai suoi tanto fiera paura, che chiesta licenza abbandonarono il servizio; e taluni furono spaventati per modo, che se ne fuggirono senza domandarla nemmeno: nè solo i servi uscirono di casa, ma i vicini eziandio fuggivano la contrada. Anch'io andai per tôrre commiato da don Marcantonio come maiorasco di casa; ed egli schiusa alquanto la porta di camera, per l'apertura guardatomi in viso un cotal poco alla trista, mi rispose:
O chi vi para? chi vi ha mai parato? Potete andarvene quando vi piace: un mangiapane di meno.
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Luca Marcantonio
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