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      Quando la maledizione esige le sue giustizie, io fermamente credo che ricovrarsi nelle braccia di Dio non salvi: difatti per saldare l'antica maledizione dell'uomo lo Inesorabile volle sagrifizio di sangue.... nè Cristo supplicando potè ottenere, che il calice senza fine amaro fosse rimosso dalle sue labbra innocenti; - ed io mi sento immensamente colpevole. No, la vendetta strappa la sua vittima espiatoria anche di sotto al trono dell'Onnipotente; - tu, che rimani, vedrai, comunque sia, a me incumbe l'obbligo di tentare d'impedirlo... Consiglio inane, lo so; ma la mia vita non si compone ella di disperati conati? A noi non avanza che la intenzione..... pertanto, Orazio, prendi questo due lettere, e promettimi di consegnarle tu stesso nelle proprie mani dei miei fratelli, Mario e Severo. Il primo io penso abbia a trovarsi qui in Roma; l'altro, comecchè io non ne udissi più novella mai, ha da stare a Vinezia: togli ancora questa marca, e recala al Sagrestano di santa Maria la Minerva, il quale tiene in serbo mille ducati d'oro di mio, e digli che te ne consegni ottocento; questi ti serviranno pel viaggio e gli bisogni che avrai, compreso il saldo del tuo salario con la casa Massimi: parti di essere contento?
      Magari, mio reverito padrone!
      mi affrettai di rispondergli; ond'ei riprese:
      Tanto meglio; e gli altri duecento aggiungerai da parte mia a fra Zanobi, ch'è l'uomo più piacevole del mondo, ch'io li lascio a lui in primis et ante omnia, però che quando si mettono danari in mano ai frati egli è lo stesso che cacciare la pecora dentro al roveto; qualche bioccolo di lana bisogna che si rassegni a lasciarci; e poi perchè ne faccia tante elemosine ai poverelli di Dio: e questo gli dirai che lo credo difficile, ond'io me ne rimetto in lui; - o ne celebri tante messe per le anime di Marcantonio e mia, e questo parmi più facile: o, se meglio gli sembra, gl'impieghi in tante merende e desinari, e questo gli tornerà facilissimo: - però bada ammonirlo, che tutto ciò io gli mando a dire per giuoco, e per sollazzarmi in questi momenti di passione, avvegnadio egli sia così giocondo come religioso e dabbene: e so che non mancherà ai suffragi ch'io gli ho commessi.


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La vendetta paterna - Lettere inedite - Predica del venerdì santo
di Francesco Domenico Guerrazzi
Perino Editore Roma
1888 pagine 162

   





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