Per mezzo ai flutti galleggiava un cadavere tronco, che di tratto in tratto sollevava le mani, e non sapevi ben dire se in attitudine di preghiera o di minaccia. La nera apparizione con istupenda celerità si accostava, si accostava alla banda del bastimento.
Misericordia!
Gridò il marinaro, che primo lo scoperse: un morto cammina sul mare.
E gli altri tutti spaventati urlarono ad una voce:
Misericordia! È don Severo, che torna a visitare la sua galera.
Il Comito, ambe le mani appoggiate sopra la sponda della nave, e il busto sporto in fuori, sgomento in vista, urlò anch'egli:
Che vuole adesso? Che cosa cerca costui?
E il cappellano, facendosegli appresso, gli susurrò negli orecchi:
Cerca cristiana sepoltura in sacrato, e voi gliela darete. La espiazione è compita; l'ora della misericordia incomincia.
Il cadavero di don Severo fu ripescato, ed ebbe onorevole sepoltura a piè dell'altar maggiore nella Primaziale del Cerigo.
Don Pompeo, l'unico figlio di don Flaminio non compreso nella maledizione paterna, vive e prospera; e, per quanto udii favellare in Roma, sta in procinto di condurre a moglie una dama di casa Obizza, nepote del cardinale.
Questa è la vera storia dei figli maledetti da don Flaminio, marchese di santa Prassede.
FINE.
LETTERE INEDITE.
A Ferdinando Bertelli
Caro Amico
Mi hanno detto il molto, che ha fatto per me. La ringrazio di cuore. Siccome la faccenda tira in lungo, la prego a non intramettere le diligenze; il resultato non lo consegni a nessuno; verrà Maria fra dieci giorni da lei, ed ella si compiacerà consegnarglielo, e dirle se ha esaurita la vena.
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