I miei nepoti salutano lei, lo sposo, e tutti di casa. Scrivetemi, che le lettere dei cari amici come voi, mi sollevano, e quando le ricevo, sto bene tre giorni.
Bastia, Villa di Belgodere, 27 Feb. 1854.
Aff.o Amico
D. GUERRAZZI.
A Teresa Bertelli nata Guerrazzi
Bastia 23 Marzo 1854
Carissima Signora, ed Amica
Ebbi a questi giorni la sempre cara sua lettera del 13 corrente, dalla quale sento il matrimonio della Signora Ersilia; ella è felice; basta. O che cosa importa che quel benedetto Ferdinando si triboli a lambiccarsi il cervello se questa prosperità sia per durare o no? O che si è messo a fare l'astrologo? Lasci fare i lunari al Formigli. Godiamo del presente: noi poveri mortali siamo soli padroni del presente, ed anche è bazza. - Non ispendo parole a persuaderla che sto in Bastia; di qui non mi mossi mai, nè ho intenzione di muovermi; quando a Dio piacerà, mi muoverò per rivedere la dolce Patria, e voi diletti amici; e ciò avverrà tosto che si allontanino le armi straniere: fino a quel punto mi piace mantenermi esule. Nel mese entrante conto visitare l'Isola bella di memorie che piacciono al nostro cuore a cagione del Sampiero e del Paoli. D'altronde io sto benissimo con questi Corsi, dacchè i miei nepoti nasceano da madre Corsa, e gli amori di parentela sieno qua stupendamente tenaci, ed estesi. Nessuno vi ha retto lungamente, io ci sto volentieri, grazie alla mia casa, che pare fabbricata dalle mani delle fate, e alla parentela. Non passa giorno che non vengano a visitarmi dalla vicina città! Creda, Sig.ra Teresa, è uno incanto, e se le ho detto venga a prendere i bagni di mare quaggiù, io gliel'ho detto perchè se ne troverebbe contenta.
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