A Ferdinando dirà che mi scriva quando vuole, ma mi dica tante cose: che cosa dicono, che cosa pensano laggiù? Che cosa fanno non importa, perchè non fanno nulla, e questa è vecchia; ma le ciarle, il bisbiglio, e se si preparano ad accogliere i Cosacchi.
Saluti e carissimi a tutti per parte mia, dei nepoti, e della Maria che ingrossa a vista: ella mi abbia sempre
Per suo Aff.o Amico e P.
D. GUERRAZZI.
P. S. Mandi le lettere per me al S:e D:e An:o Mangini, Livorno.
Villa Belgodere 23 Ap. 1854.
Carissima Amica, e Parente
Se a lei, ed ai suoi giungono gradite le mie lettere per la benevolenza, che mi portano, graditissime mi hanno a riuscire le sue per affetto, per gratitudine, e per necessità, però che per gli esuli tutto quanto muove dalla Patria assume una certa fisionomia come di religioso, e di santo. In questi giorni la morte ha diluviato fra i miei parenti ed amici; pure la nuova della partenza del D:o Gius: Guerrazzi ha contribuito non poco a contristarmi: vero è però, che la sua età era matura, e la morte è la conclusione della vita. - Bisognerebbe che la morte di un tanto uomo fosse annunziata nei Giornali con un breve cenno biografico; ma a questa ora ci avrete pensato, ond'io con queste parole porto frasconi a Vallombrosa.
Non ho veduto nella sua lettera parola riguardante le figlie: perchè questo silenzio? Fu casuale o a disegno? Se casuale, la prego a ripararlo, se a disegno, sarei temerario se le domandassi la ragione? I nepoti, e Maria stanno bene e le si raccomandano.
Fin qui a lei; adesso al Sor Ferdinando.
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