Tempi mai più visti, piagge sformate, piani straripati, monti franati, ogni cosa per la peggio. Fame, miseria, orrori: e tutto questo a cagione della profezia: l'empire c'est la paix!
Della guerra niente; buttano fuori bolle di pace, ma non c'è da crederci. La Russia vuole rifarsi; certo ella sta su le spine, ma nè gli Alleati riposano su le rose. La guerra andrà per le lunghe, e si strazieranno, finchè l'Austria e la Prussia non ci entrino di mezzo. La Inghilterra già ci ha guadagnato!
Nè a noi sento meglio. Grande insegnamento sarebbe questo, che tanta mole di danni deriva dall'avere o con frode o con violenza rapito le libertà oneste ai popoli: ma sì, egli è un predicare alle rondini.
I miei saluti alla signora Teresa, e alle figlie per parte mia, di Maria, e di tutti. Mi voglia bene.
Aff. Am.
D. GUERRAZZI.
A Teresa Bertelli nata Guerrazzi
Bastia, 30 dicembre 1855.
Cariss.a Parente ed Amica
Sempre grati mi giungono i suoi caratteri, comecchè non mi annunzino liete novelle.
Senta bene, e mi dia retta, unico rimedio di Ersilia. che ritroverà infallibile, è recarsi in campagna remota, e copiosa di paesaggi: darsi moto, accomodare lo stomaco, e il sangue, cibando latticini quanto più si può: insomma ingagliardire il sistema venoso onde vinca il nervoso: in altro non isperi: ed io l'ho provatoChe tempi orribili avemmo, signora Teresa mia, e in parte abbiamo: qui non caro, ma mancanza assoluta di moltissime cose, qui cholera in fiocca; qui diluvio universale: tutto adesso è cessato, non la fame.
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