Che pesci pigliano? Educano i bachi da seta; bene; bravi; Dio li consoli.
Saluti di cuore Mamma. Babbo e la sorella e mi abbia sempre
Per suo aff.o A.
F. D. GUERRAZZI.
Genova, 13 decembre 1857.
Cariss.a signora Ersilia
Avvicinandosi il natale, le scrivo per darle mie nuove, e domandare le sue. Sono usi vecchi, ma io non sono giovane, e poi, in certe ricorrenze rammentarsi degli amici e volgere loro un saluto, non so in che noccia alla sapienza moderna. Sicchè ella a mano a mano si rifà: coraggio! ogni maggio rinnova i suoi fiori, e le sue fronde: tutto ben pensato, il peggio è morire.
Anco Ferdinando sta meglio; guarirà; ma gli dica che non abbia tanta smania di levarsi tutto il cattivo da dosso: badi bene prima a quello che ci rimarrà.
Mi ricordo che una volta, andando a Volterra, e trovandomi in compagnia del signor Nervini, andammo a visitare le saline; dov'è uno staderone a bilico, sul quale passano gli asini carichi di sale; e se ne piglia il peso. Il prelodato signore si mise su la bilancia per farsi pesare, intanto che domandava: "Ma pesando l'Asino, e il sale in massa, o come fanno a conoscere il peso del sale?" - Signor mio, risposergli, si fa tara asino, e quello che rimane è sale. "Dopo lui entrai io, e dopo pesatomi, io dissi al custode: "Per me non fate tara asino, perchè non rimarrebbe nulla." - Il gaglioffo non intese. Questo racconti alla Colomba Andreozzi, se la vede, che la divertirà.
Me ne dimenticai nell'Asino; sarà per la 3a edizione, che la seconda è uscita.
Saluti in casa alla signora Teresa, alla sorella, e a tutti, e, se le riesce, insaponi le scale al casigliano.
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