Aff.o A.
D. GUERRAZZI.
Cariss.a signora Ersilia
Le scrivo per avere nuove primamente del signor Ferdinando, dacchè le ultime non mi giunsero come avrei sperato soddisfacenti, e poi di tutta la famiglia che non dubito sana, e come si può in hac lacrymarum valle contenta.
Anche questa stagione perversa. Per ben 40 giorni mi sono chiuso in casa, tormentato da tutti i malanni dello inverno. Adesso vado meglio, e, mitigatasi la stagione, continuerà il bene essere.
Malgrado il tempo reo, la gente insani nelle bestialità carnevalesche; però meno dell'anno passato, e di Torino meno assai; dove la morte nel carnevale menò strage. - Torino si bandisce la seconda città d'Italia, e si rallegra di avere attinto in pochi anni 1785 anime tra buone e cattive. Sicuro eh! quando gli altri Stati italiani ci mandano ad abitare il meglio e il buono, non deve fare maraviglia se cresca in popolazione, decoro, sapienza, e civiltà. Ma se domani ognuno può tornare a casa, Torino rimarrà come prima.
Si sollevi, si prevalga del tempo sereno, e dell'aria di campagna. Saluti cordiali a tutti in casa e addio.
Genova, 18 marzo 1858.
Affezionatiss.o P.
D. GUERRAZZI.
Genova, 7 aprile 1858.
Mia cara signora Ersilia
Sono sorpreso della sua lettera, perchè non corre gran tratto di tempo, ch'io le scrissi chiedendole sue nuove, e dei parenti, e dandole le mie, e dei famigliari.
Per certo la lettera deve essere andata smarrita. Ora la ringrazio dell'ultima gentilissima sua, perchè, oltre al bene di vedere i suoi caratteri, mi porge due notizie consolanti, la prima della migliorata salute del buon Ferdinando, l'altra delle nozze prossime della signora Emilia.
| |
Ersilia Ferdinando Torino Italia Stati Torino Ersilia Ferdinando Emilia
|