Però se propriamente lei entrerà nel forno del matrimonio, o il matrimonio entrerà in lei, questo è quello che mi dirà più tardi. Però, mettendo gli scherzi da parte, si abbia da me gli augurii per le felicità che meritano le sue ottime doti, e spero che, come ottima figliuola, riuscirà ottima sposa, e più tardi ottima madre.
Mi duole che quella benedetta spalla di Ferdinando non voglia guarire affatto, ma in questo anno ha da sanare la sua piaga, e con essa saneranno bene altre piaghe; almeno così si spera.
Ecco ciò che mi chiede: avrei voluto fare meglio; ma s'incomincia a invecchiare, e quando passa la stagione delle pesche si fa buon viso anco alle castagne. Maria sta bene e saluta tutti; in questo anno conta venire a Livorno, e può darsi che le incontri ai Bagni. Reverisca la signora Teresa, e la signora Ersilia, e di nuovo augurandole quanto il suo cuore desidera mi confermo
Affezionatissimo amicoF. D. GUERRAZZI.
A Ferdinando Bertelli.
Genova, 13 agosto 1859.
Amico carissimo,
Prima di tutto grazie a lei dello inalterato amore, e affetto, e reverenza a cui si mostra benevolo a me. - Pur troppo l'Av: pare siasi attirato (almeno pel momento) l'ira universale addosso: io l'ho ammonito come doveva, ma il suo sangue gli si è infiammato nelle vene, e ora a toccarlo si farebbe peggio. - Io tengo lei, e devo tenerlo come un fratello, ma creda, Ferdinando, che a me non è sicuro nè decente venire. Posso sbagliare, ma siccome penso molto alle cose, così paio ostinato, ma non sono. È difficile per lettera dir tutto, ma così in succinto basti questo.
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