? - Questo, lo confesso, mi spinse una fiumana di sangue al capo. Lo stesso dicasi dello addebito stolto dell'Apologia. Io dissi questo, ed è vero: dopo Novara pensai, badi bene, pensai ad armare il paese, e poi alla tornata dell'Assemblea orare in questo senso: soli contro Austria non possiamo reggere, bensì fare difesa disperata. Io vi conforto a mandare a dire a Leopoldo che spontaneo uscì, e spontaneo torni, se vuole, a patto che non vengano Tedeschi, e si mantenga lo Statuto; se così farete, l'Inghilterra promette la mediazione, e la garanzia, (io aveva riportata questa promessa); io mi condanno allo esilio, contento di portar meco la vostra affezione; se invece vorrete battervi, e me confermate nell'ufficio, farò il debito.
Ecco quello che divisava fare. - Sostenere che gli Aristocratici hanno fatto ma non detto prima, è scempiezza, perchè il fatto basta e ne avanza; ma non è vero: lo dissero ancora e fu pei loro proclami, e assicurazioni che il popolo si rivoltò. Essi dicevano: col resistere, e coll'imporre garanzie, il Granduca vi chiama i Tedeschi a casa, e vi assicuriamo libertà, immunità da occupazione straniera ecc. ecc. Questa è storia; i documenti avanzano a centinaia, ed a negarli ci vuole fronte più che di bronzo.
E del Capponi ancora mi urta quell'aria di moderazione. - Chi consigliò il Granduca a pigliarmi ministro? Lui. Chi orò solo perchè mi deferissero il Governo provvisorio? Lui. Feci il debito? Tutti con giuramento risposero: sì. Dunque dove va a pescar torti?
| |
Apologia Novara Assemblea Austria Leopoldo Tedeschi Statuto Inghilterra Aristocratici Granduca Tedeschi Capponi Granduca Governo
|