Che cosa è questo negozio? Comincerebbero per avventura ad accorgersi i fiorentini, che cotesto civilissimo governo si rassomiglia molto a quello, che adoperano in talune parti dell'America, co' negri lavoratori ai mulini da zucchero? Vedono alfine che dai modi vecchi ai nuovi la differenza che corre è di un L a un R? Resuscita il duca Valentino costà? Mi pigliano i rossori considerando in qual modo un arrogante aristocratico presuma avvilire la patria nostra.
Mi occorre pregarla di un sommo favore, il quale è di volersi compiacere a fare consegnare a Giuseppe Montanelli in proprie mani la qui inchiusa lettera, dacchè da Livorno e da Firenze vengo assicurato che il liberalissimo vostro Governo viola il segreto delle lettere, ed io non amo punto ch'ei sappia i fatti miei.
Qui la stampa suona a vituperio contro al Bey di Firenze; e credo che il Ministero stesso non lo veda con dispiacere.
Mi saluti la Signora Teresa, il genero, e le figlie; anco per parte di Maria, e mi abbia sempre
per suo affezionatissimo amicoF. D. GUERRAZZI.
Genova 4 Gennaio 1860.
Carissimo Amico
In primis buono anno a lei, alla famiglia, al genero, e a tutti; il passato poteva andare meglio, ma siccome poteva andare peggio, così contentiamoci.
Quello che ci è, è questo, che, non solo in Firenze, ma in altri punti d'Italia credevano ballare a suon di violino, e bisognerà ballare a suono di cannoni. L'abietta e vile tirannide che opprime la Patria nostra è venuta in uggia quaggiù, e la bombardano a palle rosse. Chi porterà via questi rospi pieni di veleno e di goffaggine è nato.
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