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      Questi gli argomenti nei quali l'artista può ispirarsi davvero, imperciocchè potente Musa in ogni maniera di arte esplicatrice dello spirito umano sia la commozione che nasce dal vedere la virtù che abbraccia la sventura per giovare alla nostra stirpe infelice.
      Dunque non si dipingano Luigi Gonzaga, nè Stanislao Kotska, nè altri santi della fabbrica dei Gesuiti.
      Gradisca i miei distinti saluti co' quali mi dichiaro con stima
     
      Aff° suoF. D. GUERRAZZI.
     
     
     
     
      PREDICA PER IL VENERDÌ SANTO
     
      COMPOSTA NELLE CARCERI DEL FALCONE IN PORTOFERRAIOIL 19 MARZO 1848.
     
     
     
      PREFAZIONE
     
     
      Un degno popolano, quando nel 1833 andava prigioniero alla Stella, mi fu cortese, con suo sommo pericolo, e non lieve disturbo, di ogni maniera di benevoli uffici; nel 1848 il dabbene uomo non era punto mutato: gli anni, siccome avviene nelle anime bene disposte, anzichè scrollarlo lo avevano maravigliosamente confermato nelle sue convinzioni, ed anche per questa volta, (che spererei ultima), non mancò di procedere verso di me con coraggio pari all'amorevole volontà. Ora io avrei desiderato secondo le mie modeste sostanze ricompensarlo, ma non osava dirglielo, conciossiachè io conosca a prova come il popolo buono, il vero ed egregio popolo sdegni qualunque moneta che di cuore non sia. Egli però mi prevenne e mi disse avere un figlio giovanetto sacerdote; essere stato scelto a recitare la predica del Venerdì Santo nella Chiesa della Misericordia di Portoferraio; pregarmi in ricompensa dei presenti e dei passati servigi comporgli una predica.


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La vendetta paterna - Lettere inedite - Predica del venerdì santo
di Francesco Domenico Guerrazzi
Perino Editore Roma
1888 pagine 162

   





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