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      Per coloro che lo martoriano, lo avviliscono, e uccidono prega: perdonate Padre a costoro, però che non sappiano quello che si facciano.
      Venite, o Cristiani, seguitiamo i passi di Cristo sopra il Calvario: coronato di spini pungenti; pesto da molte migliaia di percosse; sotto la sferza del sole, e il peso della croce salisce sul Golgota; ogni passo ei segna con una stilla di sangue; le pulsazioni del cuore appaiono anche di sopra la sua veste vermiglia; con la bocca anela tremendamente, e dalle narici gli esce l'alito fumoso; cade sotto il peso; se lo rialzano non è per pietà, ma per imporglielo nuovamente addosso, e per costringerlo ad avvicinarsi al supplizio: chiede un sorso di acqua... gli è rifiutato, supplica refrigerio alla ombra della casa di Asvero, ed è rispinto. O Cristo, tu bene ci avevi insegnato nessuno essere profeta in casa sua, ma questo è troppo! - Eppure non è tutto! Giunto al Calvario lo spogliano, e sopra le sue vesti gettano la sorte, pongono sul patibolo uno scritto di scherno e d'infamia, conciossiachè ai tristi non basti rendere gli uomini infelici ma vogliano eziandio renderli infami; compagni di pena gli danno due ladri, e già gli avevano preferito Barabba; con aceto e fiele il dissetano, lo inchiodano, lo trafiggono. - Ahimè! torciamo lo sguardo spaventato da tanto strazio... Ch'è questo gran Dio? - La terra commossa traballa. - il sole vela la sua faccia - il velo del tempio si spezza - i morti balzano fuori dalle antiche sepolture, e strascinandosi dietro i funerei sudari per l'aperta campagna traggono lamentevoli ululati.


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La vendetta paterna - Lettere inedite - Predica del venerdì santo
di Francesco Domenico Guerrazzi
Perino Editore Roma
1888 pagine 162

   





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