Quest'opera, pių volte stampata ed anco ai giorni nostri letta, fu la prima che comparisse intorno al frate: la si trova scritta in buono stile ed ha fornito agli altri se non tutte, certo la massima parte delle notizie dello infelice riformatore: e come se questo fosse poco, il nostro animoso fra' Pacifico prese senza sospetto nč rispetto alle ire di Roma a difendere la reputazione del Savonarola, al quale fine compose un dialogo fra Didimo e Sofia diviso in pių giornate, che si conserva manoscritto nella libreria dei frati di San Marco di Firenze, il quale io confesso di non avere mai letto. La tradizione ci attesta, ed č di leggieri credibile, che fra' Pacifico per costumi severi e caritā di opere lasciasse rinomanza di santo: rassegnato ed umile, come colui che, pigliando a combattere una potenza immane, presentiva la lunga contesa e i danni delle battaglie; avventato poi ed acceso, come quegli che presente del pari il futuro trionfo della sua fede. Gli uomini, massime giovani, vaghi di sapere le vicende del mondo assai volentieri frequentavano il convento di San Romano dove fra' Pacifico, dopo avere appagato la curiositā loro, li metteva sopra la strada di ragionare su le romane enormezze e detestarle, non anco eretici, ma ormai non pių cattolici. Francesco dal dire e pių dal fare dello zio frate pigliava norma a pensare ed esempio per sostenere con costanza i propri propositi; gli ebbe riverenza come a maestro, affetto di figliuolo, e quando fra Pacifico nel 1519 chiuse gli occhi alla vita, egli se ne stette lungamente come cosa balorda nč pareva se ne potesse consolare.
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