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      Ad ogni gonfalone era assegnata una parte dei baluardi perchè la vigilasse e la difendesse, e su i cantoni di ogni strada occorrevano segnati i nomi sia del baluardo, sia del gonfalone preposto a difenderlo, per guisa che al rintocco della campana che sonava accorruomo seimila uomini potevano trovarsi in assetto di difendere la muraglia. Nè meno solleciti accadevano l'avviso alle milizie del contado e lo assembrarsi di lei alla custodia delle torri sparse qua e là per la campagna, chè dalla gran torre del palazzo di giorno si facevano le fumate, e durante la notte il segno si dava con le fiammate: le milizie di tutto lo stato sommavano a meglio di ventimila uomini ottimamente ordinati da uffiziali di buon nome, i quali tiravano il soldo dalla Repubblica.
      Trovandosi pertanto comandante generale di tutte le milizie lucchesi Giovambattista Boccella, personaggio di molta autorità in casa sua, propose al consiglio della Repubblica che, avendosi a nominare i tre commissari delle battaglie del contado, uno fisso e gli altri due a tempo, per commessario fisso si eleggesse Francesco Burlamacchi, e di leggieri fu vinto; molto a cagione del concetto di uomo capace e zelatore del bene pubblico in cui lo teneva l'universale, e molto eziandio per la ressa grande che Francesco ne fece tanto presso il Boccella quanto presso i singoli cittadini componenti il consiglio; però non è consentaneo al vero quello che occorre in parecchi scrittori, voglio dire che Francesco si lesse a procacciarsi a tutt'uomo questo ufficio in prossimità del tempo in cui sinistrò la sua impresa, imperciocchè egli l'occupasse fino dal 1535 insieme con Gherardo Penitesi, al quale fu confidato il presidio del passo al Ponte di San Pietro, mentre il Burlamacchi prese a difendere la frontiera dalla parte di Nozzano; del terzo commissario ignorasi il nome, solo si conosce che le altre ordinanze stanziavano ai ponti di Moriano, dei Colli e di Camaiore; e nè manco sembra vero che tutte queste battaglie sommassero a duemila fanti; il Dalli, che lo poteva sapere, ci avverte che arrivavano fino a sei mila, tutta buona e cappata gente(14).


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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