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      Errore vecchio che dura sempre, senza sembianza di cessare per ora, egli è che per mutare governatore si muti governo: però don Giovanni patrizio, inzuppato di frenesie baronali, che in quei tempi reputavano vangeli, e poi per conoscenza dello umore del padrone, appartatosi dai popolani, si accostò co' noveschi; in questo pari affatto allo Sfondrato, da lui diverso in questo altro, che con don Giovanni Roma si trovò chiusa la porta in faccia; allora non potendo ella armeggiare per via obliqua, venne fuori dirittamente il cardinale Farnese ad arruffare con certe sue liti sopra le castella di Maremma; gli fu risposto che queste liti erano state composte e come all'abbazia di Santo Anastasio, di cui era abbate il Farnese, fosse stato per compenso conceduto il contado di Montresoli; ma la prova della ingiustizia delle sue ingordigie fu sempre l'argomento che valse meno in corte di Roma; lo imperatore informato invitò il papa a non molestare i Sanesi, almeno per ora, ed il papa appese la spada alla rastrelliera per tornare ad usarla a tempo ed a luogo.
      Accaddero intanto guerre alle quali i Sanesi talvolta presero parte e tal altra no; all'ultimo ebbero sosta per istracchezza dei contendenti più che per altro e con lo esito ordinario di tutte le guerre; sperpero di anime, sperpero di sostanza pubblica, miseria presente e disperazione futura; chi non perse, i principi adesso parchi perchè, rifatti da capo danari e soldati, potessero continuare il trastullo sanguinoso delle battaglie, gioco anch'egli per loro, dove invece di carte adoperano uomini.


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Vita di Francesco Burlamacchi
di Francesco Domenico Guerrazzi
Casa Editrice Italiana Milano
1868 pagine 355

   





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